PROGETTO SILLABO SCUOLA PENNY WIRTON MUGELLO- BOZZA

Premessa

La Scuola Penny Wirton Mugello ha studenti di molteplici provenienze, età, livelli culturali e di conoscenza dell’italiano.
Anche gli insegnanti volontari hanno competenze varie e diverse.
In questa nota si riporta qualche riferimento comune (comunque discutibile e modificabile) che ci aiuti lavoro, anche al fine di rendere più sicuro e più rapido l’apprendimento degli allievi.
1. DA CHE PUNTO SI PARTE?
Come capire velocemente le esigenze dell’allievo. I livelli di competenza di nostro interesse. I Test di ingresso per scegliere il percorso di studio e i test d’uscita/passaggio per stimare i progressi.
2. DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?
Quali sono gli obiettivi da raggiungere.
3. GLI STRUMENTI E LA PRATICA.
Che cosa serve per le varie esigenze. Materiale d’uso (quaderni, pannelli, lavagna, penne, video, registrazioni, etc.), libri ‘di testo’,  testi di lettura ed esercitazione, fotocopie, etc. Quale strumento usare. Correlazione fra livelli di competenza, libri di riferimento e altro materiale.

1. DA CHE PUNTO SI PARTE?

Nel colloquio iniziale si raccolgono i dati anagrafici e qualche cenno biografico (scuola, lavoro, lingue parlate) e si riportano le informazioni sulla Scheda dello Studente . Compiendo questa azione e indagando esplicitamente, se possibile, sulle esigenze linguistiche dell’allievo, si riesce a individuare in linea di massima il percorso da compiere.
Un possibile approfondimento sulle capacità di comprensione e di espressione orale si può fare con l’aiuto delle immagini standard (V. Esempio) e con l’elenco delle prime 500 parole.
Per l’individuazione delle competenze più esplicitamente scolastiche (lettura, scrittura, grammatica) ci si può aiutare con i 3 Test di ‘Italiani anche noi’ pag. 402-405, annotando le varie difficoltà e fin dove si riesce ad arrivare.
Per i livelli più avanzati si può usare un test di comprensione del testo che l’allievo può fare da solo (V. Esempio), un invito a scrivere un breve testo (p.es. ‘scrivi la richiesta di iscrizione a questa scuola, con le tue generalità e le motivazioni’)
La copia dei test compilati e annotati può essere allegata alla Scheda dell’allievo.
Il colloquio d’ingresso può durare da un minimo di 1 ora a 2 ore.
Sulla scheda personale si esprimeranno a parole le diverse gradazioni e livelli delle varie competenze.
Per registrare la stima in modo sintetico si può usare lo Schema delle Competenze. Si indicheranno sulla tabella i livelli stimati, da aggiustare via via nelle lezioni successive. Questa schematizzazione, da sperimentare, può essere utile per formare i gruppi e stimare i progressi o impostare la lezione con uno studente mai incontrato. Si riportano due esempi.
Per la nostra Scuola si ritiene inadeguata l’adozione della Tabella dei Livelli QCER, che comunque dobbiamo conoscere.
Alla fine del colloquio è necessario riportare sulla Scheda personale dello Studente anche un parere sintetico sul percorso da compiere e le fasi da approfondire.

2. DOVE VOGLIAMO ARRIVARE?

Nella nostra Scuola non ci sono esami da superare e neanche specifici obiettivi da raggiungere.
Cerchiamo di aiutare persone straniere ad esprimersi in italiano corretto perché ce lo chiedono.
Pensiamo che ciò sia utile per loro, nuovi italiani, e anche per noi, vecchi italiani.
Lo straniero che viene alla nostra Scuola può esprimere, relativamente alla nostra lingua, bisogni e desideri specifici ( mi serve parlare italiano per trovare lavoro; mi vergogno di parlar peggio dei miei figli; voglio prendere la patente; non ho niente da fare e voglio impiegar meglio il mio tempo; so parlare, ma non so scrivere; ho studiato sui libri la grammatica ma non riesco a conversare bene; vado a scuola, ma non riesco a comprendere tutto quel che mi dicono gli insegnanti, etc.). Bisogna rispettare bisogni e desideri di chi chiede e non cercare a tutti i costi di imporre i nostri.
Ma anche a prescindere dai desideri degli allievi, dobbiamo prima di tutto cercare di mettere in grado chi non lo sa ancora fare di comprendere ed esprimere parole e frasi che servono per la sopravvivenza.
E anche per gli stranieri che da anni sono in Italia e ‘si arrangiano’, la nostra prima azione deve esser quella di aiutarli a esprimersi bene, con una pronuncia comprensibile, con un vocabolario adeguato e con una forma il più possibile corretta.

3. GLI STRUMENTI E LA PRATICA

Materiale d’uso

Schede
Giochi

Libri

Matrice Argomenti-Libri