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Scritto il giorno di Pasqua 2018

‘Resurrezione’ – Piero della Francesca – Sansepolcro

Nella Premessa dei PRINCIPI BASILARI E INDEROGABILI DELLA SCUOLA PENNY WIRTON c’ è scritto:La scuola è gratuita, apolitica e aconfessionale’.

Abbiamo dichiarato che vogliamo seguire questi Princìpi.

Penso che debbano essere rispettati anche in questo Sito.

Se siamo d’accordo, ne interpretiamo così il significato:

  • gratuita: gli allievi non dànno soldi alla Scuola per poterla frequentare;

  • apolitica: la Scuola non aderisce e non professa la sua adesione ad alcun partito o schieramento politico;

  • aconfessionale: la Scuola non aderisce e non professa la sua adesione ad alcuna fede religiosa.

Corollari:

Gratuita: oltre a non far pagare niente, cerchiamo di ridurre al minimo le spese per gli allievi, fornendo loro, il materiale didattico e dando in prestito le biciclette per i trasporti. Come già detto in altre occasioni non è risolto il problema del costo dei trasporti per gli studenti che stanno più lontani. (V. anche la Discussione in merito)

E ora i miei dubbi: è davvero cosa buona che per gli allievi la scuola sia del tutto gratuita?

Secondo me sarebbe buona educazione per loro capire davvero perchè noi dedichiamo loro del tempo senza ricevere in cambio dei soldi. Cerchiamo di spiegarglielo, ciascuno di noi con le proprie motivazioni.

E sarebbe bello che qualche studente ci chiedesse: ma posso restituire in qualche modo il favore?

Qualche barlume in tal senso già lo intravedo: qualcuno comincia a chiedere la scopa per spazzare la stanza alla fine della lezione: non è stato completamente spontaneo, perchè prima hanno dovuto capire che qualche insegnante avrebbe comunque dovuto farlo.

Secondo me bisognerebbe trovare delle occasioni per qualche loro impegno che possa esser visto come restituzione, in special modo per i giovani senza occupazione che hanno tanto tempo libero.

Qualche idea un po’ a caso: qualche lavoro per il Comune che ci ospita (pulizia di un’area da noi adottata, preparazione di base a interventi di protezione civile)? Qualche aiuto agli anziani della tombola che anticipano per noi l’uscita? Qualche intervento di pulizia o piccola manutenzione nel Centro d’Incontro? Qualche ora offerta nel circuito della Banca del Tempo? Qualche azione di propaganda e di pubblicità per la Scuola (p.es. banchetto)?

Apolitica: è una parola antipatica, forse anche sbagliata, ma accettabile e giusta nel senso sopra esplicitato. Fare la Scuola Penny Wirton è fare politica, almeno nel significato (aristotelico?) di partecipazione di tutti i cittadini finalizzata al bene dell’intera comunità.

Lo scopo della nostra Scuola è insegnare italiano a chi non lo conosce. Punto.

Certo che insegnando l’italiano speriamo di aiutare qualcuno a vivere meglio, speriamo che aumenti la conoscenza fra le persone, speriamo di diminuire incomprensioni, discriminazioni, razzismo,  e tante altre cose. Tutte speranze politiche.

Le ragioni per cui noi volontari partecipiamo alla vita della Scuola sono tante (etica, solidarietà, carità, coscienza sociale, divertimento, ..) e forse di più. Dal punto di vista ‘politico’ i modi ed i contenuti con cui la facciamo sarebbero più determinanti: ma la nostra breve esperienza ci dice che tutto finora è andato bene da questo punto di vista: mi risulta che nessuno abbia mai fatto propaganda ‘partitica’ durante le lezioni e neanche durante gli incontri e gli scambi online. La Costituzione Italiana è del resto il nostro riferimento comune.

Un po’ più difficile è decidere se la Scuola debba partecipare ad azioni più dichiaratamente politiche. Esempi: partecipazione ad una manifestazione antirazzista, presa di posizione sulla Pagina Facebook per una legge a favore dei diritti di cittadinanza, adesione ad un manifesto contro le mutilazioni genitali femminili, difesa delle ONG che operano nel Mediterraneo, opposizione ad un’azione del Governo, ad un’espressione della Chiesa, etc., etc., etc.. Io penso che la Scuola debba fare molta attenzione prima di partecipare esplicitamente, limitandosi ai casi più importanti e per i temi di più stretto interesse: deve essere comunque il Consiglio degli insegnanti in servizio a deciderlo volta per volta.

Questo discorso si riferisce anche a quanto pubblichiamo sulla nostra Pagina Facebook e sul Sito pennywirtonmugello.altervista.org.

Per interventi e prese di posizione meno vincolati ho già predisposto un altro contenitore, per ora vuoto: il Sito mugellosenzafrontiere.altervista.org.

Aconfessionale: qui il discorso sembra più facile.

Ci sono stati contatti con le ‘istituzioni religiose’ durante la nostra ricerca dei locali dove fare lezione. Il Centro Islamico ci aveva offerto le sue sale quando il Comune ci concesse ospitalità; la Parrocchia ci disse che tutti i suoi locali al Centro Giovanile erano sempre occupati da altre cose.

Qualche interferenza sì è verificata con le preghiere degli studenti mussulmani: ma niente di importante, solo qualche ritardo e qualche uscita anticipata. Se non mi ricordo male una volta degli studenti pachistani ci chiesero di pregare dentro l’aula e dissi loro di no. Niente altro.