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Forza donne

In questi giorni di particolare attenzione per i diritti delle donne, bisogna ricordare che fra le regoline della nostra Scuola c’è quella di favorire l’ingresso delle donne con priorità maggiore rispetto a quello degli uomini. Per agevolare l’accesso di madri con bambini a scuola, impegnate nel pomeriggio, teniamo aperta la scuola il martedì mattina.

Un’azione della Banca del Tempo, in parallelo con quella della Scuola, è il rapporto con le badanti, o collaboratrici familiari, che sono libere dal lavoro di solito tutti giorni il primissimo pomeriggio e tutto il giovedì’ pomeriggio; con loro cerchiamo di offrire un po’ di spazio per la conversazione proprio il giovedì pomeriggio.

Fino ad oggi, su 155 studenti della Scuola Penny Wirton Mugello, 69 sono state donne.

Mediamente però la permanenza, la durata nella scuola delle donne è inferiore a quella degli uomini. Ci sono delle eccezioni, importanti, ma spesso capita che ragazze e signore frequentino le lezioni con grande entusiasmo ed impegno per alcune volte e poi spariscano senza dir niente. E’ capitato molte volte. Mi domando perchè questo avvenga: la prima risposta che mi viene in mente ogni volta è che non ci sia rispondenza fra quel che si fa nella nostra Scuola e le aspettative delle allieve. Ma tante altre potrebbero essere le cause.

Elenco alcune ipotesi che via via mi sono venute in mente:

  • la nostra scuola è a livello troppo elementare; alcune allieve pretenderebbero di più (magari anche perchè sono troppo presuntuose ?); bisognerebbe esser più preparati e scegliere meglio il metodo ed il contenuto delle lezioni a seconda dell’allieva.
  • nella scuola ci sono troppi ragazzi africani, con cui si sentono a disagio; e noi insegnanti non riusciamo a suscitare simpatia reciproca.
  • qualche signora si sente in difficoltà con un insegnante maschio? suo marito è geloso? Sarebbe da verificare se questa ipotesi è un mio pregiudizio o ha qualche validità. Se sì, che fare?
  • orari e distanze da scuola, impegno; “mi sembra di impararar poco alla Scuola PW, non è una scuola normale, non rilascia diplomi, ho tanto da fare a casa, ho da star dietro ai miei figli, perdo tanto tempo per andare e tornare, chi me lo fa fare?”

Una categoria di donne che ha frequentato le nostre lezioni e che secondo me merita particolare attenzione è quello di signore straniere che vivono ormai da molti anni (5-10) in Italia, sposate con uomini che lavorano (o hanno lavorato, ora disoccupati), con figli piccoli che hanno cominciato andare a scuola. Molte di queste signore non parlano italiano quasi per niente perchè vivono per lo più in casa e parlano solo con familiari nella loro lingua. Quando i figli cominciano a parlare in italiano si sentono in difficoltà e qualche volta si rivolgono a noi. Ma, come ho già detto, dopo qualche lezione affrontata con grande reciproco entusiasmo, le signore non vengono più a scuola. Ed è anche raro incontrarle poi per strada, anche perchè molte non abitano vicino alla scuola, ma lontano, spesso in campagna. Da tener presente che queste signore difficilmente possono frequentare la Scuola Pubblica CPIA, i cui insegnanti di sovente le indirizzano a noi.

Bisogna lavorare su questo problema dell’abbandono scolastico femminile Penny Wirton. Ragionare, indagare, progettare, farsi aiutare da chi ha idee buone.